Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11498 del 9 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:11498PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando, mediante minaccia o violenza, si costringe taluno a compiere un atto di disposizione patrimoniale, anche sotto forma di assunzione di personale non necessaria, al fine di conseguire un ingiusto profitto. La minaccia costitutiva del delitto di estorsione può essere anche implicita ed indiretta, essendo sufficiente che sia idonea a incutere timore e a coartare la volontà del soggetto passivo in relazione alle circostanze concrete, alla personalità dell'agente, alle condizioni soggettive della vittima e alle condizioni ambientali in cui questa opera. Integra il reato di estorsione, e non quello di violenza privata, la condotta consistita nel costringere, mediante violenza o minaccia, un imprenditore ad effettuare un'assunzione non necessaria, sussistendo sia il requisito dell'ingiusto profitto, conseguito dalla persona assunta e connesso ad un'azione intimidatoria, sia quello del danno per la vittima, costretta a versare la relativa retribuzione. La valutazione della credibilità della persona offesa dal reato rappresenta una questione di fatto che ha una propria chiave di lettura nel compendio motivazionale fornito dal giudice e che non può essere rivalutata in sede di legittimità, a meno che il giudice non sia incorso in manifeste contraddizioni. In tema di diniego delle attenuanti generiche, è sufficiente che il giudice indichi gli elementi di preponderante rilevanza ritenuti ostativi alla concessione delle stesse, potendo esse essere negate anche soltanto in base ai precedenti penali dell'imputato, perché in tal modo viene formulato comunque, sia pure implicitamente, un giudizio di disvalore sulla sua personalità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. IASILLO Adriano - rel. Consigliere

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) (n. il (OMISSIS)), difeso dall'avv. (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di Appello di Campobasso, Sezione penale, in data 16/02/2016.
Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dr. Adriano Iasillo.
Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. Luigi Cuomo, il quale ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio per rideterminazione della pena e rigetto, nel resto, del ricorso.
Udito l'Avvocato (OMISSIS),…

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