Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29847 del 26 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:29847PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando la condotta dell'agente, anche attraverso minacce, molestie o pedinamenti, cagiona nella vittima un perdurante e grave stato di ansia o di paura, ovvero un mutamento significativo e protratto delle sue abitudini di vita, al fine di evitare l'ingerenza del molestatore nella propria sfera privata. La prova di tali eventi può desumersi dalle dichiarazioni della persona offesa, dai suoi comportamenti conseguenti alla condotta dell'agente e dalla valutazione complessiva delle circostanze concrete in cui le condotte persecutorie sono state poste in essere, senza che sia necessario l'accertamento di uno stato patologico. Il giudice di merito, nel valutare la credibilità e l'attendibilità intrinseca delle dichiarazioni della persona offesa, deve procedere con particolare rigore, in ragione del suo interesse economico in conflitto con quello dell'imputato, potendo tuttavia ritenere superflua l'acquisizione di riscontri estrinseci ove ritenga le suddette dichiarazioni pienamente credibili e coerenti. La motivazione del giudice di merito, che abbia positivamente vagliato la credibilità personale e l'attendibilità intrinseca delle dichiarazioni della persona offesa, individuando altresì riscontri oggettivi al suo narrato, è immune da vizi logici e giuridici, non potendo il giudice di legittimità procedere ad una autonoma rivalutazione degli elementi di prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CUOCO Michele - Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/09/2021 della CORTE. APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALFREDO GUARDIANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ANGELILLIS Ciro, che ha concluso chiedendo.
udito il difensore.
FATTO E DIRITTO
1. Con la sentenza di cui in epigrafe la corte di appello di Milano riformava limitatamente alla revoca delle statuizioni civili…

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