Il provvedimento di confisca di prevenzione, una volta divenuto definitivo, può essere revocato ex tunc ai sensi della L. n. 1423 del 1956, art. 7 solo in presenza di nuovi fatti o elementi di giudizio non conosciuti al momento della sua adozione, che siano idonei a mettere in discussione la legittimità e la stabilità del provvedimento ablativo. La revoca non è ammissibile per il solo fatto che, successivamente alla definitività della confisca, sia intervenuto un mutamento giurisprudenziale in ordine all'interpretazione delle norme che disciplinano il procedimento di prevenzione, né per far valere profili di illegittimità della misura già coperti dal giudicato. Inoltre, la disciplina di cui al D.Lgs. n. 159 del 2011, art. 27, comma 6, che impone il rispetto di specifici termini per la definizione del giudizio di appello in materia di prevenzione, ha natura processuale e non può trovare applicazione retroattiva a procedimenti già definiti in via definitiva prima della sua entrata in vigore, in virtù della disciplina transitoria prevista dall'art. 117, comma 1, del medesimo codice antimafia.