Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9665 del 21 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:9665PEN

Massima

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Il comportamento di chi, in presenza di più persone e per motivi futili, offende l'onore e il decoro di un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, pronunciando nei suoi confronti frasi oggettivamente oltraggiose e lesive della sua dignità e del prestigio dell'istituzione che rappresenta, integra il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, anche qualora le espressioni utilizzate non abbiano una valenza denigratoria o offensiva diretta, ma siano espressione di un atteggiamento di sfida e di insofferenza verso l'autorità del pubblico ufficiale e il rispetto delle regole da questi imposte. Ai fini della configurabilità del reato, è sufficiente che l'agente abbia agito con la consapevole volontà di sminuire l'autorità del pubblico ufficiale, senza che sia necessario l'intento specifico di oltraggiarlo o disprezzarne l'operato. La condotta, infatti, risulta lesiva tanto della dignità individuale del destinatario, quanto, e soprattutto, del prestigio del funzionario pubblico impegnato nello svolgimento dei compiti assegnatigli dall'ordinamento, a prescindere dalle intenzioni soggettive dell'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. APRILE E. - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedett - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/03/2021 della Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. MOROSINI Piergiorgio, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza sopra indicata la Corte di appello di Palermo, sezione per i…

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