Cassazione penale Sez. II sentenza n. 42317 del 15 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:42317PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando l'agente, mediante minacce gravi, coarta la volontà della vittima a compiere atti di disposizione patrimoniale a proprio vantaggio, anche se apparentemente consenzienti, essendo irrilevante che la vittima ritenga tali atti a sé convenienti. L'elemento costitutivo del reato non è l'effettivo danno per la vittima o l'ingiusto profitto per l'agente, ma la coartazione della volontà della persona offesa attraverso minacce idonee a costringerla a compiere atti di disposizione patrimoniale. Pertanto, la mera circostanza che la vittima ritenga vantaggioso l'atto compiuto non esclude la sussistenza del reato di estorsione, essendo sufficiente che l'atto sia stato realizzato a seguito di minacce gravi che hanno determinato una costrizione della sua volontà. Inoltre, l'attendibilità della persona offesa, ove adeguatamente motivata, costituisce elemento sufficiente per la condanna dell'imputato, senza che sia necessario un riscontro esterno, salvo che non emergano specifici elementi di dubbio sulla sua credibilità. Infine, l'errore materiale nell'attribuzione di una dichiarazione testimoniale non inficia la validità della motivazione della sentenza, ove questa risulti comunque sorretta da altri elementi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria Daniela - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - est. Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/07/2018 della Corte di Appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal Consigliere Dr. Giuseppe Sgadari;
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Dall'Olio Marco, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. …

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