Il mancato rispetto dei termini per l'inizio e la conclusione dei lavori previsti nel titolo edilizio, pur non costituendo causa di risoluzione contrattuale ai sensi della disciplina vigente al momento dell'assegnazione, legittima l'amministrazione comunale all'esercizio del potere di revoca dell'assegnazione del lotto P.I.P. e di risoluzione del contratto di cessione, in quanto la perdurante inutilizzazione del lotto assegnato costituisce grave inadempimento degli obblighi contrattuali e regolamentari, pregiudizievole per il pubblico interesse allo sviluppo economico della collettività. Pertanto, l'amministrazione può legittimamente applicare la penale prevista dalla disciplina regolamentare più favorevole al privato, pari al 25% del valore originario del lotto, in caso di risoluzione di diritto del contratto per mancato rispetto dei termini di inizio e conclusione dei lavori.