Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18387 del 24 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:18387PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca dei beni patrimoniali previsto dal Decreto Legge n. 306 del 1992, art. 12-sexies, non richiede il requisito della pertinenzialità tra i beni da confiscare e il reato, operando una presunzione legislativa di illecita accumulazione. Pertanto, ai fini della legittimità del sequestro, è sufficiente la verifica della sussistenza del fumus commissi delicti in relazione ai reati contestati, senza che rilevi l'effettiva derivazione dei beni dal reato. Tuttavia, qualora l'indagato fornisca specifiche allegazioni e idonea documentazione a giustificazione della lecita provenienza dei beni, il giudice è tenuto a valutarle in modo puntuale e congruo, non potendo limitarsi a considerazioni generiche e apoditticheche escludano la validità di tali allegazioni. In tal caso, l'omessa o insufficiente motivazione su tale aspetto determina l'annullamento del provvedimento di sequestro con rinvio per nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M. - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa il 20 marzo 2012 dal Tribunale di Roma;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));

udita la requisitoria del Pubblico Ministero, sost. proc. gen. Dott. ((omissis)), che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso;

sentito il difensore di fiducia avv. (OMISSIS) del foro di Rom…

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