Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3294 del 23 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:3294PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione di un provvedimento cautelare, deve limitarsi a verificare la logicità e la coerenza del ragionamento seguito dal giudice di merito, senza poter sindacare nel merito la valutazione delle prove, che rientra nell'esclusiva competenza del giudice di cognizione. Pertanto, il ricorso per cassazione è inammissibile quando la motivazione del provvedimento impugnato, pur senza un'analitica confutazione di tutte le deduzioni difensive, risulta comunque logica e adeguata, essendo sufficiente che il giudice di merito abbia spiegato in modo coerente le ragioni del proprio convincimento. Inoltre, la valutazione della sussistenza delle esigenze cautelari, se congruamente motivata, è incensurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margheri - rel. Consigliere

Dott. LOMBARDO Luigi - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Catanzaro, in data 11.7.2013;

Sentita la relazione del Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. GALLI Massimo, che ha concluso per l'annullamento con rinvio limitatamente al delitto di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 74 e per il rigetto nel resto.

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