Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, Sezione Seconda di Lecce, ha stabilito i seguenti principi di diritto: 1. L'esclusione di un operatore economico dalla partecipazione a una procedura di gara per appalti pubblici, in ragione di gravi illeciti professionali ai sensi dell'art. 80, comma 5, lett. c) del D.Lgs. n. 50/2016, può essere disposta solo in presenza di comportamenti espressamente previsti dalla legge o dalla lex specialis di gara, in ossequio ai principi di tassatività e proporzionalità. La mera omissione della dichiarazione di penali applicate da altre stazioni appaltanti non integra di per sé una falsa dichiarazione o un grave illecito professionale rilevante ai fini dell'esclusione. 2. Il principio di continuità nel possesso dei requisiti di partecipazione alla gara, sancito dalla giurisprudenza, impone che l'operatore economico debba mantenerli per tutta la durata della procedura, senza soluzione di continuità, fino all'aggiudicazione definitiva e alla stipula del contratto. Pertanto, l'irregolarità contributiva sopravvenuta in capo all'aggiudicatario, anche se successivamente sanata, comporta l'obbligo di esclusione da parte della stazione appaltante, non operando in tal caso il sub-procedimento di regolarizzazione previsto dal D.M. 30 gennaio 2015. 3. La verifica del possesso dei requisiti di partecipazione, effettuata dalla stazione appaltante ai sensi dell'art. 32, comma 7, del D.Lgs. n. 50/2016, costituisce un atto autonomamente impugnabile, in quanto espressione dell'esercizio del potere amministrativo di verifica, direttamente attribuito dalla legge alla stazione appaltante, e suscettibile di incidere sulla posizione giuridica delle imprese non aggiudicatarie.