La determinazione del canone demaniale marittimo, ai sensi dell'art. 1, comma 251, della legge n. 296/2006, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto il concessionario fa valere un diritto soggettivo a non essere assoggettato al pagamento di una somma di denaro maggiore di quella fissata direttamente dalla legge. L'Amministrazione comunale, infatti, deve limitarsi a classificare il bene demaniale e ad applicare i criteri di determinazione del canone demaniale analiticamente previsti dalla disposizione in esame, nonché le percentuali di riduzione ivi indicate, senza alcun potere discrezionale. Pertanto, le controversie inerenti l'entità del canone determinato in applicazione dell'art. 1, comma 251, della legge n. 296/2006 rientrano nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto attengono all'esercizio di un diritto soggettivo perfetto del concessionario, mentre la giurisdizione del giudice amministrativo sussiste soltanto nell'ipotesi in cui l'Amministrazione concedente si sia determinata nel senso di estendere, in via analogica, la disciplina ivi prevista nei confronti di soggetti titolari di autorizzazioni provvisorie per l'occupazione del demanio marittimo, ossia a fattispecie non direttamente contemplate dalla norma e, perciò, implicanti una valutazione discrezionale della P.A.