Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5922 del 11 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:5922PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'interesse dell'indagato a ottenere una pronuncia in sede di impugnazione dell'ordinanza che impone la custodia cautelare permane anche nel caso in cui essa sia stata revocata nelle more del procedimento incidentale "de libertate", ma solo se la decisione di annullamento della misura possa costituire, ai sensi dell'art. 314 c.p.p., comma 2, presupposto del diritto ad un'equa riparazione per la custodia cautelare subita ingiustamente. Tale interesse non sussiste quando l'impugnazione è diretta ad ottenere una decisione sulla sussistenza delle esigenze cautelari previste dall'art. 274 c.p.p., o sulla scelta tra le diverse misure possibili ai sensi dell'art. 275 c.p.p., in quanto si tratta di cause di illegittimità inidonee a fondare il diritto di cui all'art. 314 c.p.p., stante la tassatività della formulazione della norma citata, che si riferisce esclusivamente alle condizioni di applicabilità delle misure di cui agli artt. 273 e 280 c.p.p. Inoltre, anche quando viene contestata la sussistenza delle condizioni di applicabilità delle misure cautelari, è pur sempre necessaria la verifica dell'attualità e della concretezza dell'interesse all'impugnazione, tenuto conto che l'art. 568 c.p.p., comma 4 richiede, come condizione di ammissibilità di ogni impugnazione, la sussistenza di un interesse che abbia tali caratteri, sia cioè diretto a rimuovere un effettivo pregiudizio che la parte asserisce di aver subito con il provvedimento impugnato; interesse che deve persistere sino al momento della decisione. Pertanto, in caso di revoca o di perdita di efficacia, nelle more del giudizio di Cassazione, della misura impositiva della custodia cautelare, il carattere dell'attualità e della concretezza dell'interesse ad impugnare può essere riconosciuto a condizione che la parte manifesti, in termini positivi ed univoci, la sua intenzione a servirsi della pronuncia richiesta in vista dell'azione di riparazione per l'ingiusta detenzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco P - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RI. ST. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 30/06/2008 TRIB. LIBERTA' di PERUGIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. MATERA LINA;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. DI CASOLA Carlo, che ha chiesto l'inammissibilita' per carenza di interesse e in subordine rigettarsi il ricorso;

sentito per il ricorrente, l'avv. ((omissis)), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.