Cassazione penale Sez. III sentenza n. 37162 del 23 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:37162PEN

Massima

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Il reato di violenza sessuale su minore, anche se commesso all'interno di un contesto familiare, integra una grave forma di abuso che lede in modo irreparabile la dignità e l'integrità psico-fisica della vittima, indipendentemente dall'uso di violenza fisica. La realizzazione di materiale pedopornografico, anche senza diffusione, costituisce un ulteriore grave reato che aggrava la posizione del reo, in quanto sfrutta la vulnerabilità del minore per scopi illeciti e potenzialmente dannosi. Il giudice, nel valutare la gravità dei fatti e la congruità della pena, deve tenere conto della reiterazione delle condotte, delle modalità di commissione del reato, della condizione personale delle vittime e delle conseguenze attuali e potenziali delle violenze subite, senza che possano assumere rilievo eventuali condotte positive successive o l'assenza di violenza fisica, trattandosi di elementi non idonei ad escludere o attenuare la responsabilità. L'ammissione di responsabilità da parte dell'imputato, pur costituendo un elemento positivo, non è di per sé sufficiente a giustificare una riduzione della pena, dovendo il giudice valutare complessivamente la gravità del fatto e la personalità del reo. La valutazione della prova testimoniale, in particolare delle dichiarazioni delle vittime e dei loro familiari, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione non può essere sindacata in sede di legittimità se immune da vizi logici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. MARINI Luigi - rel. Consigliere

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. SOCCI Angelo M. - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/07/2019 della CORTE APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. LUIGI MARINI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore DI NARDO MARILIA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che insiste nei motivi di ricorso e ne chiede l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
Con sent…

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