Consiglio di Stato sentenza n. 2305 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:2305SENT

Massima

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Il Comune, nell'esercizio del proprio potere di pianificazione urbanistica, può legittimamente negare il rilascio di un permesso di costruire qualora l'intervento edilizio risulti in contrasto con le previsioni dello strumento urbanistico vigente, anche se questo è stato oggetto di una precedente variante approvata. Infatti, la variante al piano di lottizzazione, confluita nel piano regolatore generale, costituisce parte integrante e inscindibile dello strumento urbanistico, di modo che la realizzazione di opere edilizie in difformità rispetto alle destinazioni d'uso e alle dislocazioni spaziali ivi previste non può essere consentita, neppure in presenza di una modifica unilaterale da parte del privato. Ciò in quanto il piano di lottizzazione, una volta approvato, vincola sia l'amministrazione che i privati, non essendo ammissibili iniziative unilaterali che ne alterino la struttura portante. Inoltre, l'impossibilità sopravvenuta di realizzare una delle opere previste dalla variante (nella specie, la darsena) non determina un factum principis che legittimi il privato a edificare in difformità, essendo necessario in tal caso procedere alla rinegoziazione dell'intero piano di lottizzazione. In definitiva, il Comune è tenuto a verificare la conformità dell'intervento edilizio agli strumenti urbanistici vigenti, senza che possa essere invocata la violazione dell'obbligo di comunicazione di cui all'art. 10-bis della legge n. 241/1990, trattandosi di un provvedimento vincolato.

Sentenza completa

Pubblicato il 09/04/2019

N. 02305/2019REG.PROV.COLL.

N. 07521/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7521 del 2011, proposto dalla C.T.S. Costruzioni Turistiche Sud s.p.a., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via ((omissis)) n. 18;

contro

il Comune di Pizzo, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, viale Maresciallo Pilsudski n. 118;
il responsabile del settore …

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