Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26459 del 18 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:26459PEN

Massima

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Il reato di agevolazione elettorale mediante condotte mafiose, di cui all'art. 86 del Testo Unico sulle elezioni comunali, richiede la prova di un effettivo accordo di scambio tra voti e future utilità in favore del candidato, non essendo sufficiente la mera disponibilità del gruppo criminale a sostenere il candidato durante la campagna elettorale. Pertanto, la sola disponibilità manifestata dal gruppo criminale per questioni inerenti la campagna elettorale, in assenza di elementi concreti che dimostrino un pregresso accordo di scambio voti-utilità, non integra gli estremi del reato, non potendo desumersi automaticamente il nesso tra tale condotta e l'attività del sodalizio mafioso. L'accertamento di tale reato richiede quindi la prova di un effettivo pactum sceleris tra il candidato e il gruppo criminale, non essendo sufficiente la mera verosimiglianza di tale ipotesi ricostruttiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. DI STEFANO P. - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 725/2013 dell'11/7/2013 del TRIBUNALE DEL RIESAME DI CATANZARO;

visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERLUIGI DI STEFANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. VITO D'AMBROSIO che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FA…

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