Cassazione penale Sez. III sentenza n. 50577 del 28 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:50577PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza del pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve effettuare un'approfondita analisi delle specifiche modalità e circostanze del fatto, nonché della personalità della persona sottoposta alle indagini, desunta da comportamenti o atti concreti o dai suoi precedenti penali, senza poter desumere tale pericolo esclusivamente dalla gravità del titolo di reato. Inoltre, il giudice deve motivare adeguatamente in ordine all'attualità del pericolo, tenendo conto anche del decorso del tempo dalla commissione del fatto, in quanto a una maggiore distanza temporale corrisponde tendenzialmente un affievolimento delle esigenze cautelari, che comporta un rigoroso obbligo di motivazione in relazione a tale attualità e alla scelta della misura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza pronunciata dal Tribunale di Catania in data 29/7/2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. DI NARDO Marilia, che ha chiesto dichiarare l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del …

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