Il vincolo di destinazione a "verde pubblico" impresso su un'area dal piano regolatore generale costituisce un vincolo di natura conformativa e non espropriativa, che non sconta scadenze temporali e non determina l'inutilizzabilità totale del bene ai fini pubblici o privati. Pertanto, il mutamento della destinazione d'uso di un immobile da categoria catastale A/10 (uffici privati) a B/4 (uffici pubblici) nell'ambito della medesima categoria funzionale "produttiva e direzionale" non integra un cambio di destinazione d'uso urbanisticamente rilevante, non richiedendo il previo esperimento di una variante urbanistica. L'Amministrazione può, quindi, legittimamente indire una procedura aperta per il reperimento di locali da adibire ad uffici pubblici, senza essere vincolata alle precedenti trattative dirette con il proprietario di un immobile, in quanto l'affidamento ingenerato da tali trattative non preclude all'Ente l'esercizio dei poteri di scelta del contraente nel rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza e concorrenzialità.