Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30384 del 18 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:30384PEN

Massima

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Il potere mafioso, caratterizzato dalla forza di intimidazione e dalla condizione di assoggettamento e di omertà, può manifestarsi anche nell'interferenza con il regolare svolgimento di consultazioni elettorali, attraverso condotte quali il condizionamento della libertà di voto degli elettori, l'imposizione dell'uso di strumenti fraudolenti come il "normografo" per gli elettori analfabeti, la promessa di benefici economici subordinatamente al successo elettorale di una determinata lista. Tuttavia, tali condotte, pur essendo sintomatiche di un contesto di illegalità, non sono di per sé sufficienti a dimostrare l'esistenza di un'associazione di tipo mafioso, se non sono adeguatamente collegate, sulla base di elementi concreti e specifici, a una pregressa e consolidata attività criminale della consorteria, caratterizzata dall'esercizio di un potere intimidatorio e di assoggettamento della comunità locale. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di associazione mafiosa, è necessario che la motivazione del provvedimento cautelare illustri in modo puntuale e approfondito le modalità concrete attraverso le quali il gruppo criminale ha esercitato il proprio dominio sul territorio e sulla vita politica della comunità, dimostrando come le condotte contestate si inseriscano in tale contesto di assoggettamento mafioso e siano espressione di quel medesimo potere di intimidazione. Solo in tal modo può ritenersi integrato il requisito del "metodo mafioso" richiesto dalla fattispecie di cui all'art. 416-bis c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MA. An. Pa. , n. a (OMESSO);

avverso la ordinanza in data 13 dicembre 2007-18 aprile 2008 del Tribunale di Reggio Calabria;

Visti gli atti, la ordinanza denunziata e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MURA Antonio, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso;

Uditi per il ricorrente gli avvocati …

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