Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) deve essere valutata dall'amministrazione competente sulla base della normativa vigente al momento della sua presentazione, senza che possa rilevare l'eventuale sopravvenienza di nuovi divieti o limiti all'esercizio dell'attività, anche se adottati prima della conclusione del procedimento di verifica. Ciò in quanto il regime di liberalizzazione delle attività economiche private introdotto con la SCIA non consente di equiparare tale istituto ad una istanza di autorizzazione, con la conseguente applicazione del principio del tempus regit actum. Pertanto, il divieto di apertura di nuove attività commerciali nel sito UNESCO, introdotto dalla delibera capitolina n. 109/2023, non può essere opposto ad una SCIA presentata prima della sua entrata in vigore, avvenuta quindici giorni dopo l'esecutività della delibera stessa, in applicazione della disciplina sulla vacatio legis prevista per gli atti regolamentari.