Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 12352 del 20 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:12352PEN

Massima

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Il reato di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e alla riduzione in schiavitù di donne straniere è configurabile quando vi sia una stabile organizzazione criminale, con suddivisione di ruoli e compiti, che si avvalga di un supporto logistico dedicato esclusivamente all'attività illecita, anche se non sia possibile identificare tutti i componenti del sodalizio. La condizione analoga alla schiavitù, rilevante ai fini dei reati di cui agli artt. 600 e 602 c.p., si realizza quando vi sia un totale asservimento della vittima, con perdita della capacità di autodeterminazione e di avere una vita normale, anche attraverso l'esercizio di violenze sessuali e psicologiche da parte degli imputati. Ai fini della configurabilità del reato di estorsione, è necessario che la condotta degli imputati sia diretta a conseguire un ulteriore e diverso vantaggio patrimoniale rispetto a quello derivante dallo sfruttamento della prostituzione. Il giudice di rinvio è vincolato ai principi di diritto enunciati dalla sentenza di annullamento, ma può rivalutare autonomamente il complessivo quadro probatorio, senza limitarsi a riprodurre lo schema motivazionale censurato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BATTISTI Mariano - Presidente

Dott. MARINI Lionello - Consigliere

Dott. LICARI Carlo - Consigliere

Dott. NOVARESE Francesco - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PR. FA. , N. IL (OMESSO);

MU. AR. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 11/04/2005 CORTE ASSISE APPELLO di BARI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. NOVARESE FRANCESCO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. Salzano F., che ha concluso per il rigetto dei ricorsi;

Uditi i difensori Avv. RUBINO R., per PR. , e MONAR M., per …

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