Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38618 del 5 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:38618PEN

Massima

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Il possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente non esclude di per sé la finalità di spaccio, dovendo il giudice valutare le caratteristiche qualitative e quantitative della sostanza, nonché le modalità e le circostanze dell'azione, senza poter considerare i precedenti penali specifici dell'imputato ai fini dell'applicazione dell'attenuante prevista dall'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990. Il giudice, pertanto, nel valutare la sussistenza di tale attenuante, deve tenere conto esclusivamente di elementi oggettivi relativi alla condotta, senza poter fare riferimento a profili soggettivi della personalità dell'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SP. Gi. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Milano, emessa in data 5.2.2007;

letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

udita in pubblica udienza la relazione del cons. Dr. F. Ippolito;

udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del sostituto procuratore generale, GALATI Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Osserva:

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