Cassazione penale Sez. II sentenza n. 48590 del 18 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:48590PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare il ricorso avverso la sentenza di condanna, non può riesaminare nel merito le valutazioni compiute dal giudice di appello in ordine alla sussistenza e alla gravità dei reati contestati, essendo precluso in tale sede un nuovo apprezzamento dei fatti e delle prove. Il sindacato di legittimità è infatti limitato all'accertamento della correttezza giuridica e della logicità della motivazione, senza possibilità di una diversa valutazione delle circostanze soggettive ed oggettive del caso concreto, che rientrano nella discrezionalità del giudice di merito. Pertanto, il ricorso per cassazione fondato su meri motivi di merito, volti a ottenere una rivalutazione dei fatti già accertati, è dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende, in ragione della pretestuosità delle ragioni addotte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SI. FR. N. IL (OMESSO);

2) SI. GI. N. IL (OMESSO);

3) PO. EN. ;

avverso la sentenza n. 12999/2006 CORTE APPELLO di TORINO, depositata il 03/11/2006;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/10/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE CRESCIENZO Ugo;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALASSO Aurelio c…

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