Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La presentazione di una domanda di sanatoria edilizia non determina l'automatica sospensione dell'efficacia dell'ordinanza di demolizione precedentemente emessa dall'amministrazione comunale. Qualora la domanda di sanatoria sia respinta, anche solo parzialmente, l'ordinanza di demolizione riacquista piena efficacia, senza che l'amministrazione sia tenuta a emanare un nuovo provvedimento sanzionatorio. L'acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell'opera abusiva, in caso di mancata ottemperanza all'ordine di demolizione, costituisce una sanzione autonoma rispetto all'abuso edilizio, che si realizza automaticamente per effetto del decorso del termine di novanta giorni dalla notifica dell'ingiunzione demolitoria, senza che sia necessaria una preventiva comunicazione di avvio del relativo procedimento. L'acquisizione al patrimonio comunale riguarda non solo l'opera abusiva, ma anche l'area di sedime su cui essa insiste, in applicazione del principio dell'accessione di cui all'art. 934 c.c., a prescindere dalla necessità di una specifica indicazione dell'ulteriore area pertinenziale nell'atto di acquisizione.