Il rifiuto di fornire le proprie generalità a un pubblico ufficiale che ne faccia legittima richiesta, in assenza di circostanze che giustifichino tale rifiuto, integra il reato di rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale, anche qualora sia possibile ricavare aliunde tali generalità. Il pubblico ufficiale ha il dovere di richiedere l'identificazione della persona quando ciò sia necessario per l'esercizio delle sue funzioni, e il cittadino ha l'obbligo di collaborare fornendo le proprie generalità, salvo che sussistano specifiche ragioni che giustifichino il rifiuto. Il reato di rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale sussiste indipendentemente dall'eventuale violenza o comportamento provocatorio del pubblico ufficiale, essendo sufficiente l'omissione di collaborazione da parte dell'obbligato. La possibilità di ricavare aliunde le generalità del soggetto da identificare non esclude la configurabilità del reato, in quanto il cittadino ha comunque il dovere di fornire direttamente le proprie generalità quando richiesto dal pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni.