Cassazione penale Sez. I sentenza n. 47762 del 21 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:47762PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare prevista dall'art. 274, comma 1, lett. c) c.p.p., può essere desunto dalla gravità del fatto, dalle modalità della condotta delittuosa e dalla pericolosità sociale dell'indagato, valutata anche sulla base di precedenti penali, pur se risalenti nel tempo, senza che sia necessaria la sopravvenienza di nuovi elementi rispetto a quelli già valutati dal giudice di prime cure. La misura cautelare della custodia in carcere può essere confermata anche in assenza di elementi di novità rispetto alle valutazioni già compiute dal giudice di primo grado, qualora permangano le originarie esigenze cautelari, non superabili con l'applicazione di una misura meno afflittiva, in ragione della particolare gravità del fatto e della pericolosità sociale dell'indagato, desumibile dalle modalità della condotta e dai precedenti penali, senza che assuma rilievo determinante l'esito di accertamenti peritali o lo stato di salute dell'indagato, ove non risultino tali da escludere in modo assoluto la compatibilità della custodia cautelare con le sue condizioni personali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi Pietro - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MO. RE. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 3309/2010 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 01/06/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

sentite le conclusioni del PG Dott. Lettieri Nicola, il quale ha chiesto di dichiarare l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. Monaco Carmine, che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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