Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 10180 del 11 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:10180PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, può legittimamente negare la concessione della sospensione condizionale della pena all'imputato che, pur non avendo precedenti penali gravi, presenti una personalità negativa e insofferente alle regole, come desumibile da una pluralità di condanne anche per reati depenalizzati, in quanto tale valutazione è sorretta da adeguata e congrua motivazione, non censurabile in sede di giudizio di legittimità. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione è che il giudice di merito, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, può legittimamente negare la concessione della sospensione condizionale della pena all'imputato che, pur non avendo precedenti penali gravi, presenti una personalità negativa e insofferente alle regole, come desumibile da una pluralità di condanne anche per reati depenalizzati. Tale valutazione, sorretta da adeguata e congrua motivazione, non è censurabile in sede di giudizio di legittimità. La Corte di Cassazione afferma che il giudice di merito, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, può legittimamente negare la sospensione condizionale della pena all'imputato che, pur non avendo precedenti penali gravi, presenti una personalità negativa e insofferente alle regole, come desumibile da una pluralità di condanne anche per reati depenalizzati. Tale valutazione, sorretta da adeguata e congrua motivazione, non è censurabile in sede di giudizio di legittimità, in quanto rientra nell'ambito della discrezionalità del giudice di merito. La Corte di Cassazione, con la presente sentenza, ha affermato il principio secondo cui il giudice di merito può legittimamente negare la concessione della sospensione condizionale della pena all'imputato che, pur non avendo precedenti penali gravi, presenti una personalità negativa e insofferente alle regole, come desumibile da una pluralità di condanne anche per reati depenalizzati. Tale valutazione, sorretta da adeguata e congrua motivazione, non è censurabile in sede di giudizio di legittimità, in quanto rientra nell'ambito della discrezionalità del giudice di merito nel bilanciamento degli elementi che consentono di formulare una prognosi favorevole di astensione dalla commissione di ulteriori reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROMIS Vincenzo - Presidente

Dott. D'ISA Claudio - rel. Consigliere

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) n. il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 631/2015 della Corte d'appello di Genova del 18.02.2015;Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;
Udita all'udienza pubblica del 4 NOVEMBRE 2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. D'ISA Claudio;
Udito il Procuratore Generale nella persona del Dott. D'AMBROSIO Vito che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
(OMISSIS) ricorre per cassa…

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