Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12420 del 19 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:12420PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato di legittimità sulla motivazione di un provvedimento cautelare, deve limitarsi a verificare l'esistenza di una motivazione logica e coerente, senza poter effettuare una diversa valutazione delle emergenze processuali, essendo precluso il riesame del merito della decisione. Pertanto, le censure mosse nel ricorso per cassazione avverso una ordinanza del tribunale del riesame, che si risolvano nella mera prospettazione di una diversa ricostruzione dei fatti, sono inammissibili in quanto superano i limiti cognitivi del giudice di legittimità, il quale può intervenire solo in presenza di vizi della motivazione consistenti nella sua mancanza, manifesta illogicità o contraddittorietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. LO. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 18/09/2008 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CHINDEMI DOMENICO;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)) che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

1) il Gip del Tribunale di Lamezia Terme in data 11.8.2008, applicava la misura cautelare della custodia cautelare in carcere nei conf…

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