Il termine di presentazione delle domande di ammissione a finanziamenti pubblici, previsto in un bando, deve essere interpretato in modo rigoroso e uniforme, sia per la presentazione telematica dell'istanza che per l'inoltro della documentazione cartacea, in quanto il rispetto di tale termine perentorio costituisce un requisito essenziale di ammissibilità della domanda. Il mancato rispetto del termine, anche per la sola consegna della documentazione cartacea, comporta l'esclusione della domanda, senza possibilità di sanatoria, in quanto la perentorietà del termine è posta a garanzia del principio di parità di trattamento tra i partecipanti e dell'ordinato svolgimento della procedura selettiva. L'interpretazione estensiva o derogatoria del termine perentorio, anche in presenza di cause giustificative del ritardo, non è consentita, in quanto vanificherebbe la ratio di celerità e certezza procedimentale sottesa alla previsione del termine medesimo. Pertanto, l'Amministrazione è tenuta a respingere le domande pervenute oltre il termine stabilito dal bando, senza possibilità di valutare le circostanze concrete che hanno determinato il ritardo, in quanto ciò comporterebbe un'inammissibile disparità di trattamento tra i partecipanti.