Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di un locale accessorio (legnaia) realizzato in assenza di titolo edilizio, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'autorizzazione all'esecuzione di interventi di completamento ed adeguamento sismico ai sensi dell'art. 35 della legge n. 47/1985 non consente la realizzazione di opere difformi rispetto al progetto autorizzato, come la demolizione e ricostruzione di un locale accessorio. Tali interventi, non previsti nel progetto di consolidamento, integrano un abuso edilizio sanzionabile con l'ordine di demolizione. 2. La pendenza di una domanda di sanatoria edilizia non impedisce l'adozione di provvedimenti sanzionatori per opere nuove e diverse rispetto a quelle oggetto della richiesta di condono, non potendosi estendere la sospensione prevista dall'art. 38 della legge n. 47/1985 a interventi non contemplati nell'istanza di sanatoria. 3. La natura vincolata delle determinazioni in materia di abusi edilizi esclude la necessità di comunicazione di avvio del procedimento, non essendo configurabile alcun apporto partecipativo dei soggetti interessati. 4. L'ordine di demolizione costituisce atto dovuto per le opere realizzate in assenza di titolo edilizio, a prescindere dalla loro qualificazione come pertinenziali o meno, in quanto la prosecuzione di lavori abusivi è di per sé vietata.