Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38725 del 23 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:38725PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. è un reato permanente la cui contestazione, in assenza di una precisa indicazione del termine finale della condotta, si estende fino alla data della sentenza di primo grado. Pertanto, qualora il reato sia stato contestato senza specificare il momento di cessazione della permanenza, il giudice deve ritenere che la condotta illecita sia proseguita fino alla pronuncia della condanna in primo grado, anche qualora l'imputato sia stato sottoposto a misure cautelari in un momento precedente. Tale principio si applica in quanto la condotta futura dell'imputato, successiva all'applicazione delle misure cautelari, trascende l'oggetto del giudizio e non può essere rilevante ai fini della delimitazione temporale del reato contestato. Inoltre, eventuali elementi successivi, come la richiesta di sostentamento economico avanzata dall'imputato detenuto nei confronti degli altri associati, non sono idonei a dimostrare il venir meno del vincolo associativo, in quanto l'imputato continua a considerarsi parte del sodalizio criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa dalla Corte di appello di Bari in data 19/11/2013;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Paolo Micheli;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha richiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il 01/09/2011, la Corte di appello di…

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