Il Sindaco, in qualità di autorità sanitaria locale e di ufficiale del Governo, può adottare ordinanze contingibili e urgenti, ai sensi degli artt. 50 e 54 del D.Lgs. 267/2000 (T.U.E.L.), nonché dell'art. 1 del R.D. 773/1931 (T.U.L.P.S.), al fine di prevenire e reprimere pericoli che minacciano la pubblica incolumità e l'ordine pubblico. Tuttavia, tali poteri straordinari devono essere esercitati in presenza di situazioni di effettiva emergenza, caratterizzate da un pericolo attuale e concreto di un danno grave e imminente, rispetto al quale gli strumenti ordinari risultino insufficienti. L'ordinanza sindacale non può pertanto essere adottata in assenza dei presupposti di necessità e urgenza, né può contenere prescrizioni sproporzionate o discriminatorie, né può invadere ambiti di competenza statale, come la disciplina dell'immigrazione e del diritto di asilo. In caso di esercizio illegittimo di tali poteri, l'atto è soggetto a censura giurisdizionale per violazione di legge, eccesso di potere e sviamento di potere.