Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 20332 del 23 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:20332PEN

Massima

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Il concorso nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio richiede un contributo partecipativo positivo, morale o materiale, all'altrui condotta criminosa, anche in forme che agevolino o rafforzino il proposito criminoso del concorrente. La mera presenza occasionale o la semplice coabitazione non sono sufficienti a integrare il concorso, essendo necessario che emerga una stabile e abituale presenza del concorrente nel luogo ove è custodita la droga, unitamente ad altri elementi probatori che dimostrino il rafforzamento del proposito criminoso dell'autore principale, come l'affidamento delle chiavi dell'abitazione, il rinvenimento di materiale per il confezionamento e ingenti somme di denaro in luoghi accessibili al concorrente. L'esclusione della circostanza attenuante della minima partecipazione ex art. 114 c.p. è legittima ove il contributo del concorrente non risulti marginale nell'economia dell'azione criminosa, mentre il diniego delle attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato anche con il solo riferimento alla gravità del fatto e all'assenza di elementi positivi nella personalità del reo, senza necessità di una analitica valutazione di tutti i criteri di cui all'art. 133 c.p. Infine, la determinazione della pena, anche con riferimento agli aumenti per la continuazione, deve essere proporzionata alla gravità della condotta e ai consistenti quantitativi di droga detenuti ai fini dello spaccio, nonché alla pericolosità derivante dal possesso di un'arma da fuoco carica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta da:

Dott. CIAMPI ((omissis)) - Presidente

Dott. VIGNALE Lucia - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

Dott. MICCICHÈ Loredana - Relatore

Dott. ANTEZZA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
Fl.Ni. nato il (Omissis)
Xh.Gr. nato il (Omissis)
avverso la sentenza del 21/09/2023 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere LOREDANA MICCICHÈ;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore MARILIA DI NARDO
che ha concluso chiedendo
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilità di entrambi i ricorsi, riportandosi alla memoria depositata.
udito il difensore
È presente l'avvocato VA.DA., del foro di NAPOLI, in difesa di Xh.Gr. Il difen…

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