Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8047 del 23 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:8047PEN

Massima

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Il ripristino della custodia cautelare in carcere è legittimo quando il soggetto sottoposto a misura cautelare abbia reiteratamente violato l'obbligo di presentazione, dando prova di concreta recidivanza e di effettiva capacità di trasgressione, tali da rendere necessaria la misura più grave per soddisfare esigenze cautelari di significativo spessore, anche in presenza di fatti sopravvenuti non noti al giudice che ha emesso il provvedimento impugnato, purché valutati dal giudice del riesame nell'ambito del suo potere-dovere di riesaminare ex novo la vicenda cautelare nella sua interezza, verificando la sussistenza dei presupposti di cui agli articoli 273, 274, 275, 278, 280 e 287 c.p.p. e adottando, all'esito di tale scrutinio, il provvedimento ritenuto adeguato e proporzionato, senza che la Corte di Cassazione possa procedere a una nuova valutazione della sussistenza dei gravi indizi e delle esigenze cautelari, essendo questo compito primario ed esclusivo dei giudici di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. CAMPANILE Pietro - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. MELIADO' Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) HA. LO. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 12/06/2008 TRIB. LIBERTA' di MILANO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. CAMPANILE PIETRO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. DI CASOLA Carlo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1 - Il Tribunale di Milano con ordinanza del 12 giugno 2008 rigettava l'appello ex articolo 310 c.p.p. presentato da Ha…

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