Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 2661 del 2024

ECLI:IT:TARMI:2024:2661SENT

Massima

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Il provvedimento di diniego di autorizzazione paesaggistica, pur connotato da ampia discrezionalità tecnico-valutativa, deve essere adeguatamente motivato, non potendo fondarsi su meri asserzioni apodittiche, ma dovendo dar conto in modo esaustivo delle ragioni concrete per cui il manufatto risulti incompatibile con i valori tutelati dal vincolo paesaggistico. Pertanto, il provvedimento di diniego può ritenersi validamente motivato anche per relationem, attraverso il richiamo agli atti istruttori, purché da questi siano evincibili le ragioni giuridiche che supportano la decisione, in modo da consentire al destinatario di contrastarle e al giudice amministrativo di sindacarne la fondatezza. Inoltre, l'onere valutativo dell'amministrazione in sede di controdeduzioni ex art. 10-bis della legge 241/90 è maggiormente penetrante con riferimento alla prospettazione da parte del privato di elementi fattuali, mentre è attenuato, se non quasi inesistente, allorché le deduzioni del privato contengano valutazioni giuridiche, essendo sufficiente che l'amministrazione ribadisca il proprio intendimento. Infine, ai fini della qualificazione di un intervento come mera ristrutturazione edilizia, ai sensi dell'art. 3, comma 1, lett. d, del T.U. Edilizia, è necessario che il richiedente dimostri l'esatta consistenza dell'immobile preesistente del quale si richiede la ricostruzione, fornendo certezza in punto di destinazione d'uso e ingombro planivolumetrico complessivo del fabbricato crollato, prova che non può ritenersi soddisfatta dalla mera ricostruzione ipotetica delle caratteristiche dell'edificio preesistente.

Sentenza completa

Pubblicato il 11/10/2024

N. 02661/2024 REG.PROV.COLL.

N. 00913/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 913 del 2020, proposto da
Alberto Fazzini, rappresentato e difeso dall'avvocato Paolo Scainelli, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Premana, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Angelo Rota, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'annullamento

- del provvedimento emesso del Comune di Premana il 24 febbraio 2020, n. prot. 1273, con il quale è stato disposto il diniego di autorizzazione paesaggistica richiesta dal ricorrente nonché di tutti gli atti ad esso conne…

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