Cassazione penale Sez. V sentenza n. 47081 del 13 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:47081PEN

Massima

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Il reato di violenza privata si configura ogni qualvolta l'autore, mediante violenza o minaccia, lede il diritto del soggetto passivo di autodeterminarsi liberamente, anche nel caso in cui il soggetto passivo non adotti la condotta che la violenza o la minaccia erano preordinate ad ottenere. Pertanto, qualora l'imputato abbia rivolto alla persona offesa, che manifestava l'intenzione di sporgere denuncia, la minaccia di un male ingiusto al fine di costringerla a omettere tale denuncia, si configura il reato di violenza privata, di competenza del Tribunale e non del Giudice di Pace. Il giudice di merito deve quindi valutare la sussistenza degli elementi costitutivi del reato di violenza privata, accertando se l'imputato, mediante la minaccia, abbia effettivamente leso il diritto della persona offesa di autodeterminarsi liberamente in ordine alla presentazione della denuncia, a prescindere dall'esito finale di tale condotta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazi - rel. Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI ANCONA;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 159/2011 GIUDICE DI PACE di JESI, del 09/07/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in Pubblica udienza del 25/06/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dr. DE BERARDINIS Silvana;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento senza rinvio con trasmissione …

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