Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26905 del 30 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:26905PEN

Massima

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Il giudice di prevenzione è legittimato a servirsi, ai fini del giudizio di pericolosità sociale, di elementi di prova o di tipo indiziario tratti non solo dai procedimenti penali in corso, ma anche da fatti storici in ordine ai quali sia stata esclusa la configurabilità di profili di illiceità penale e di altri fatti acquisiti o autonomamente desunti nel giudizio di prevenzione. Il procedimento di prevenzione ha natura autonoma e distinta rispetto al processo penale, con la conseguenza che gli indizi sulla cui base formulare il giudizio di pericolosità non devono necessariamente avere i caratteri di gravità, precisione e concordanza richiesti dall'art. 192 c.p.p. per il processo penale. Nell'ambito del procedimento di prevenzione, la prova indiretta o indiziaria è ammissibile anche in assenza di una sentenza irrevocabile di condanna, essendo sufficiente che gli elementi di prova siano certi e consentano di formulare un giudizio di pericolosità sociale. Inoltre, la confisca di prevenzione può avere ad oggetto i beni del coniuge, dei figli e degli altri conviventi del proposto, dovendosi ritenere che il prevenuto, tramite gli stessi, ne abbia la disponibilità facendoli apparire formalmente come beni nella titolarità delle persone di maggior fiducia, sui quali pertanto grava l'onere di dimostrare l'esclusiva disponibilità del bene per sottrarlo alla confisca. Infine, la confisca di prevenzione di un complesso aziendale non può essere disposta solo con riferimento alla quota ideale riconducibile all'utilizzo di risorse illecite, non potendosi distinguere, in ragione del carattere unitario del bene, l'apporto di componenti lecite riferibili alla capacità e alla iniziativa imprenditoriale da quello imputabile ai mezzi illeciti, specie quando il consolidamento e l'espansione dell'attività economica siano stati sin dall'inizio agevolati dall'organizzazione criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - rel. Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS) il (OMISSIS), rappresentato ed assistito dall'avv. (OMISSIS) e dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
(OMISSIS), n. a (OMISSIS) il (OMISSIS), rappresentata ed assistita dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
(OMISSIS), n. ad (OMISSIS) il (OMISSIS), rappresentata ed assistita dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
(OMISSIS), n. a (OMISSIS) il (OMISSIS), rappresentato ed assistito dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
(OMISSIS), n. a (OMISSIS) il (OMISSIS), rapp…

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