Consiglio di Stato sentenza n. 2279 del 2013

ECLI:IT:CDS:2013:2279SENT

Massima

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La realizzazione di un'opera pubblica su un fondo illegittimamente occupato dall'amministrazione non determina di per sé il trasferimento della proprietà in capo all'ente pubblico, configurando piuttosto un illecito permanente, in relazione al quale il diritto del proprietario al risarcimento del danno non è soggetto a prescrizione finché perdura l'occupazione sine titulo. In tale ipotesi, il proprietario può agire per ottenere il risarcimento del danno patrimoniale, determinato sulla base del valore venale del bene al momento della cessazione dell'occupazione legittima, maggiorato del danno non patrimoniale, con rivalutazione monetaria e riconoscimento del lucro cessante. L'amministrazione può evitare tale condanna risarcitoria procedendo all'acquisizione sanante del bene ai sensi dell'art. 42-bis del d.P.R. n. 327/2001, come introdotto dalla legge n. 111/2011, anche per i fatti pregressi, corrispondendo al proprietario l'indennizzo previsto dalla norma.

Sentenza completa

N. 10789/2004
REG.RIC.

N. 02279/2013REG.PROV.COLL.

N. 10789/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10789 del 2004, proposto da:
((omissis)) in proprio e quale erede di Cappelli R. e Badii A., rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)) e Franco B. Campagni, con domicilio eletto presso l’avv. ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), 13;

contro

Comune di Figline Valdarno, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso l’avv. ((omissis)) in Roma, largo dei Lombardi, 4;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. TOSCANA - FIRENZE: SEZIONE II n. 00252/2004, resa tra le parti, concernente risarcimento del danno da occupazione appropriativa.

Visti il ricorso in appel…

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