Il cambio di destinazione d'uso da categoria produttiva a categoria commerciale costituisce mutamento d'uso urbanisticamente rilevante, per il quale non è possibile procedere attraverso la presentazione di una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), ma è necessario ottenere un'apposita autorizzazione rilasciata dallo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) competente per territorio, in relazione agli indirizzi e alle norme dello Strumento d'Intervento per l'Apparato Distributivo (SIAD) approvato dal Comune. La legge regionale, pur tendendo a garantire l'implementazione delle regole della concorrenza, prevede comunque un regime amministrativo volto a sottoporre ad autorizzazione le medie strutture di vendita, in quanto giustificato sulla base dell'esistenza di un interesse generale, costituzionalmente rilevante e compatibile con l'ordinamento comunitario, nel rispetto del principio di proporzionalità, riferito esclusivamente alle materie di ambiente, di edilizia, di urbanistica, di tutela della sanità pubblica, di tutela della pubblica sicurezza, di tutela dei lavoratori e di tutela dell'incolumità delle persone. Pertanto, la mancata approvazione del SIAD da parte del Comune non comporta l'automatica applicazione della normativa regionale sul silenzio assenso, poiché la legge regionale lascia ai Comuni l'autonomia di disciplinare il procedimento amministrativo in argomento. Inoltre, la norma regionale prevede espressamente che l'apertura, il trasferimento di sede e l'ampliamento della superficie di una media struttura di vendita sono soggetti ad autorizzazione rilasciata dallo SUAP competente per territorio, in relazione agli indirizzi e alle norme dello SIAD. Pertanto, il cambio di destinazione d'uso da produttiva a commerciale richiesto dalla società ricorrente attraverso la presentazione di una SCIA non è ammissibile, in quanto avrebbe richiesto il previo ottenimento di un'apposita autorizzazione rilasciata dallo SUAP competente per territorio.