Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 937 del 2015

ECLI:IT:TARNA:2015:937SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di opere edilizie realizzate senza il prescritto permesso di costruire, afferma il seguente principio di diritto: Gli interventi edilizi che alterano, anche sotto il profilo della distribuzione interna, l'originaria consistenza fisica di un immobile e comportano l'inserimento di nuovi impianti e la modifica e ridistribuzione dei volumi, non si configurano né come manutenzione straordinaria, né come restauro o risanamento conservativo, ma rientrano nell'ambito della ristrutturazione edilizia, per la quale è necessario il preventivo permesso di costruire. Ciò in quanto tali interventi, che comportano una diversa distribuzione interna degli spazi e la creazione di un nuovo organismo edilizio con caratteristiche diverse dal precedente, non lasciano inalterata la struttura dell'edificio e la distribuzione interna della sua superficie, come invece richiesto per gli interventi di manutenzione straordinaria e di risanamento conservativo. Pertanto, il Comune è legittimato ad adottare un provvedimento di demolizione delle opere realizzate senza il prescritto titolo edilizio, non essendo necessario il previo annullamento della denuncia di inizio attività (DIA) presentata, atteso che la diversità dei lavori rispetto a quanto denunciato esclude qualsiasi collegamento tra l'intento manifestato e la differente attività posta in essere. Inoltre, il potere di repressione degli abusi edilizi permane in capo al Comune anche dopo la scadenza del termine stabilito per l'inibizione dei lavori o dell'intervento edilizio preannunciati con una DIA, in quanto tale potere rappresenta una delle imprescindibili modalità di cura dell'interesse pubblico affidato all'amministrazione. Infine, l'ordine di demolizione, come tutti i provvedimenti sanzionatori edilizi, è un atto vincolato che non richiede una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico né una comparazione con gli interessi privati coinvolti, non potendosi ammettere l'esistenza di un affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di fatto abusiva.

Sentenza completa

N. 01347/2009
REG.RIC.

N. 00937/2015 REG.PROV.COLL.

N. 01347/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1347 del 2009, proposto da:
Luigi Romano Manno e Gennaro Barone, rappresentati e difesi dall'avv. Paolo Sorrentino, con domicilio eletto presso l'avv. Arcangelo D'Avino in Napoli, via Cavallerizza a Chiaia, 60;

contro

Comune di Sant'Anastasia, rappresentato e difeso dall'avv. Antonietta Colantuoni, con domicilio eletto presso lo studio in Napoli, Via A. Villari, 44;

per l'annullamento

del provvedimento del Responsabile del Settore Urbanistica n. 145 del 18/12/2008, notificato il 30/12/2008, con cui è ingiunta la demolizione delle opere realizzate all'immobil…

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