Il diritto di cronaca e di critica giornalistica, pur essendo tutelato dall'articolo 21 della Costituzione, non legittima la pubblicazione di notizie false o gravemente denigratorie, né l'utilizzo di termini offensivi, anche qualora il nucleo essenziale della vicenda riportata corrisponda al vero. Affinché l'esimente del diritto di critica possa operare, è necessario che la rappresentazione dei fatti sia complessivamente veritiera e non fuorviante, senza che sia sufficiente la mera corrispondenza al vero di singoli elementi. Il giudicato penale di assoluzione non preclude l'accertamento della responsabilità civile per diffamazione, qualora il danneggiato abbia esercitato l'azione risarcitoria in sede civile ai sensi dell'articolo 75, comma 2, del codice di procedura penale, essendo i due giudizi tendenzialmente autonomi. Il risarcimento del danno non patrimoniale derivante da diffamazione può essere liquidato in via equitativa dal giudice, sulla base di una valutazione complessiva delle circostanze del caso concreto.