Cassazione penale Sez. III sentenza n. 17922 del 10 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:17922PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il diritto all'equa riparazione per ingiusta detenzione non può essere escluso sulla base di una mera discrepanza tra il credito vantato dal richiedente e quello risultante dalla documentazione prodotta, quando il richiedente abbia fornito elementi idonei a dimostrare l'esistenza di un credito, anche se di importo diverso da quello inizialmente indicato, e non sia emersa alcuna condotta dolosa o gravemente colposa da parte sua idonea a determinare l'adozione del provvedimento restrittivo della libertà personale. Il giudice, nel valutare la sussistenza dei presupposti per il riconoscimento dell'indennizzo, deve esaminare in modo autonomo e completo tutti gli elementi probatori disponibili, con particolare riferimento alla condotta tenuta dal richiedente sia prima che dopo la perdita della libertà personale, al fine di stabilire se tale condotta sia stata il presupposto che abbia ingenerato, ancorché in presenza di errore dell'autorità procedente, la falsa apparenza della sua configurabilità come illecito penale, dando luogo alla detenzione. Condotte rilevanti in tal senso possono essere quelle di tipo extraprocessuale (grave leggerezza o trascuratezza tale da avere determinato l'adozione del provvedimento restrittivo) o di tipo processuale (falso alibi, auto-incolpazione, silenzio consapevole sull'esistenza di un alibi) che non siano state escluse dal giudice della cognizione. Ove tali condotte non emergano, l'intervenuto proscioglimento dell'imputato comporta, per definizione, l'ingiustizia della detenzione subita, a prescindere dalla sussistenza di un "errore giudiziario", essendo sufficiente l'antinomia "strutturale" tra custodia e assoluzione, o quella "funzionale" tra la durata della custodia ed eventuale misura della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMORESANO Silvio - Presidente

Dott. SOCCI ((omissis)) - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. CERRONI Claudio - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/12/2015 della Corte di Appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento con rinvio dell'impugnata ordinanza.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 12 g…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.