La concessione edilizia rilasciata dal Sindaco per l'ampliamento qualitativo e quantitativo di un esercizio alberghiero situato in zona di verde agricolo è illegittima per incompetenza, in quanto l'intervento edilizio, essendo realizzato su terreni posti ad un'altitudine superiore a 1.600 metri sul livello del mare, avrebbe dovuto essere preceduto dall'autorizzazione paesaggistica da parte del Direttore della Ripartizione provinciale Natura, paesaggio e sviluppo del territorio, ai sensi dell'art. 12, comma 1, lett. i), della legge provinciale n. 16/1970. La disposizione normativa, infatti, sottopone "tutti gli interventi su superfici situate ad una quota sopra 1.600 m sul livello del mare" all'autorizzazione paesaggistica provinciale, a prescindere dalla tipologia dell'intervento, in ragione del particolare regime di tutela riconosciuto ex lege alle montagne per la parte eccedente tale quota, in attuazione dell'art. 142 del Codice dei beni culturali. La mancata acquisizione di tale parere obbligatorio comporta l'invalidità dell'atto finale, essendo il vizio di incompetenza assorbente rispetto alle ulteriori censure prospettate.