Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15103 del 19 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:15103PEN

Massima

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Il giudice, nel sostituire la pena detentiva breve con quella pecuniaria, deve tenere conto delle condizioni di vita individuale, familiare e sociale dell'imputato, ma non delle sue sole condizioni economiche, le quali non costituiscono ostacolo alla sostituzione ai sensi dell'art. 58, comma 2, della legge n. 689 del 1981. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la possibilità di sostituire la pena detentiva con quella pecuniaria, è tenuto a considerare complessivamente la situazione personale e sociale dell'imputato, senza limitarsi alle sole condizioni economiche, le quali non rappresentano un impedimento assoluto alla sostituzione della pena. La prognosi di inadempimento, che potrebbe ostare alla sostituzione, si riferisce soltanto alle pene sostitutive della detenzione accompagnate da prescrizioni, come la semidetenzione e la libertà controllata, e non alla pena pecuniaria sostitutiva, che non prevede alcuna particolare prescrizione. Conseguentemente, il giudice deve esercitare il proprio potere discrezionale di sostituzione della pena detentiva breve con quella pecuniaria, valutando complessivamente la situazione personale, familiare e sociale dell'imputato, senza che le sole condizioni economiche possano rappresentare un ostacolo insuperabile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Catania, sezione 1 penale, in data 13.6.2011.

Sentita la relazione della causa fatta da consigliere Piercamillo Davigo.

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza in data 8.10.2007, il Trib…

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