Cassazione penale Sez. III sentenza n. 10430 del 16 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:10430PEN

Massima

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La relazione di affidamento tra imputato e minore, che consente la procedibilità d'ufficio per il reato di violenza sessuale ai sensi dell'art. 609-quater, comma 1, n. 2 c.p., può configurarsi anche in modo momentaneo ed occasionale, quando il minore sia stato temporaneamente lasciato sotto la vigilanza e custodia dell'imputato, ancorché in presenza della madre. Tuttavia, per accertare l'esistenza di tale rapporto di affidamento, è necessario valutare specifici elementi di fatto, quali la distanza tra il luogo in cui si trovava la madre e quello in cui si sono verificati gli abusi, il lasso temporale del trattenimento del minore presso l'imputato, nonché l'eventuale raccomandazione della madre all'imputato di prendersi cura del figlio in sua assenza. In mancanza di tali elementi, non può ritenersi integrata la relazione di affidamento, con conseguente necessità di procedibilità a querela per il reato di cui all'art. 609-quater, comma 1, n. 1 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. SQUASSONI Claudia - rel. Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1984/2009 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 04/10/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/12/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CLAUDIA SQUASSONI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALZANO Francesco che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito per la parte civile l'Avv. (OMISSIS) di (OMISS…

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