Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza n. 2202 del 2017

ECLI:IT:TARCT:2017:2202SENT

Massima

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Il Comune, a seguito dell'annullamento giurisdizionale di una concessione edilizia, è tenuto a dare esecuzione al giudicato adottando i provvedimenti consequenziali, i quali non devono necessariamente avere ad oggetto la demolizione delle opere realizzate, ma possono consistere in una gamma articolata di possibili soluzioni, da valutare nel rispetto dei parametri fissati dalla sentenza di annullamento. Ove il Comune rimanga inerte, il giudice può nominare un commissario ad acta affinché provveda in via sostitutiva all'esecuzione del giudicato, con diritto a compenso a carico del Comune inadempiente. Il Comune, nell'adottare i provvedimenti consequenziali all'annullamento giurisdizionale di una concessione edilizia, è tenuto a valutare, ai sensi dell'art. 38 del D.P.R. 380/2001, se sia possibile la rimozione dei vizi delle procedure amministrative o la restituzione in pristino, dovendo comunque tener conto dei parametri fissati dalla sentenza di annullamento. In caso di inerzia del Comune, il giudice può nominare un commissario ad acta per l'esecuzione del giudicato, con diritto a compenso a carico dell'Amministrazione inadempiente. L'annullamento giurisdizionale di una concessione edilizia comporta la qualificazione di abusività delle opere realizzate in base ad essa, per cui il Comune è obbligato a dare esecuzione al giudicato, adottando i provvedimenti consequenziali previsti dall'art. 38 del D.P.R. 380/2001. Tali provvedimenti non devono necessariamente avere ad oggetto la demolizione, ma possono consistere in una gamma articolata di soluzioni, da valutare nel rispetto dei parametri fissati dalla sentenza di annullamento. In caso di inerzia del Comune, il giudice può nominare un commissario ad acta per l'esecuzione del giudicato, con diritto a compenso a carico dell'Amministrazione inadempiente.

Sentenza completa

Pubblicato il 25/09/2017

N. 02202/2017 REG.PROV.COLL.

N. 01640/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

sezione staccata di Catania (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1640 del 2014, proposto da:
((omissis)), ((omissis)), rappresentati e difesi dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Catania, p.zza ((omissis)) 19;

contro

Comune di Zafferana Etnea, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Catania, viale R. Sanzio, 6;

nei confronti di

Vialba 23 S.r.l. non costituito in giudizio;

per l'esecuzione

del giudicato nascente dalla sentenza di questa Sezione n. 4103 del 12.10.201…

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