Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe assicurative si configura quando vi è un vincolo associativo tendenzialmente stabile e permanente tra i partecipi, un programma criminoso indeterminato diretto alla realizzazione di una serie indefinita di delitti, e una struttura organizzativa, anche minima, idonea a realizzare gli obiettivi illeciti. Il concorso di persone nel reato continuato si differenzia in quanto l'accordo è diretto alla commissione di uno o più reati determinati, con la realizzazione dei quali si esaurisce l'accordo. Ai fini della prova del reato associativo, assume rilievo la continuità, frequenza e intensità dei rapporti tra gli associati, nonché l'esistenza di movimentazioni bancarie finalizzate a remunerare i correi. La formazione di copie false di atti pubblici, idonee a documentare l'esistenza di originali conformi, integra il reato di falsità materiale, a prescindere dall'effettiva esistenza dell'atto originale. Il termine per la proposizione della querela in caso di reati commessi in danno di società per azioni decorre dal momento in cui il consigliere delegato o l'amministratore unico, titolari del potere di querela, hanno conoscenza del fatto, non dal momento in cui l'informazione sia pervenuta a ramificazioni periferiche della società. L'intervenuta prescrizione del reato, maturata prima della sentenza impugnata, deve essere rilevata d'ufficio dal giudice di legittimità, anche in assenza di circostanze suscettibili di apprezzamento ai sensi dell'art. 129 c.p.p., comma 2.