Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24463 del 30 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:24463PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando la condotta minacciosa del reo va oltre la mera rivendicazione di un preteso diritto, assumendo caratteri di ingiustizia e coartazione della volontà della persona offesa, a prescindere dalla tutelabilità dinanzi all'autorità giudiziaria del diritto fatto valere. La prospettiva di diffondere immagini o notizie riservate idonee a cagionare un danno alla vittima integra la minaccia rilevante ai fini dell'estorsione, anche in assenza di una pretesa creditoria effettivamente fondata. Il giudice di merito, nel valutare la concessione delle circostanze attenuanti generiche, deve dare conto in modo congruo e coerente delle ragioni per le quali ritiene di non doverle riconoscere, avuto riguardo alle modalità della condotta e alla personalità del reo. Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione sulla motivazione del provvedimento impugnato è limitato alla verifica dell'adeguatezza e della logicità dell'iter argomentativo seguito dai giudici di merito, senza possibilità di sovrapporre una diversa valutazione degli elementi di fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. MONACO Marco Mari - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/11/2016 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MONACO MARCO MARIA;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ANGELILLIS CIRO, che ha concluso per l'inammissibilita'.
Udito il difensore che chiede l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
La CORTE APPELLO di CALTANISSETTA, c…

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