Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47168 del 20 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:47168PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di un provvedimento cautelare, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, essendo il suo controllo limitato alla verifica della logicità e della coerenza della motivazione stessa, senza poter entrare nel merito della ricostruzione fattuale e della valutazione probatoria, riservate al giudice di merito. Il ricorso per cassazione che denunci l'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza o l'assenza delle esigenze cautelari è ammissibile solo se denuncia la violazione di specifiche norme di legge o la manifesta illogicità della motivazione, ma non quando si risolve in una mera diversa valutazione degli elementi di prova già esaminati dal giudice di merito. Il giudice di legittimità non può divenire giudice del contenuto della prova, essendo consentito esclusivamente l'apprezzamento della logicità della motivazione, senza poter sindacare il significato concreto di ciascun elemento probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - rel. Consigliere

Dott. MONACO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/04/2019 del TRIB. LIBERTA' di BARI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SARACO ANTONIO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott.ssa TASSONE KATE;
Il Proc. Gen. conclude per l'annullamento senza rinvio del provvedimento impugnato.
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 24/04/2019, il Tribunale di Bari in funzione di giudice dell'impugna…

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