Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18829 del 8 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:18829PEN

Massima

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La legittima difesa non può essere invocata quando le condotte delle parti non sono dirette a neutralizzare l'azione avversaria ma ad offendere l'altrui persona. Anche nel caso in cui entrambi i soggetti si siano reciprocamente affrontati, ciascuno deve rispondere delle lesioni provocate all'altro, non essendo configurabile la scriminante della legittima difesa. Ai fini della configurabilità del reato di minacce, è sufficiente che dalle risultanze dibattimentali emerga che l'imputato abbia proferito le frasi incriminate, senza che sia necessario verificare l'attendibilità delle dichiarazioni dei testi, trattandosi di una valutazione di merito rimessa al giudice di merito e non sindacabile in sede di legittimità, salvo vizi logici o manifesta illogicità della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DA. RA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 10/01/2007 TRIB. SEZ. DIST. di TRINITAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. COLONNESE ANDREA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Febbraro Giuseppe che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Il tribunale di Foggia (sez. dist. di Trinitapoli) con sentenza 10…

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