Il Comune, in qualità di ente locale autonomo di rilievo costituzionale, è legittimato a impugnare la decisione del Ministero dei Trasporti che ha accolto il ricorso gerarchico improprio proposto da un soggetto privo di legittimazione e interesse ad agire, al fine di tutelare le proprie prerogative e attribuzioni costituzionalmente garantite nell'esercizio dei poteri di gestione e amministrazione del territorio, tra cui l'apposizione e manutenzione della segnaletica stradale. Il rapporto tra il Comune e il Ministero non è di gerarchia amministrativa, ma di vigilanza, sicché il Comune può agire in giudizio per contestare la decisione ministeriale che ha annullato un proprio provvedimento, in assenza dei presupposti di legittimazione e interesse del ricorrente originario. Il Ministero, nel decidere il ricorso gerarchico improprio, ha l'obbligo di verificare la sussistenza di tali requisiti processuali, la cui omissione determina l'illegittimità del provvedimento di accoglimento del ricorso.