Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10356 del 6 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:10356PEN

Massima

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Il diritto di critica, costituzionalmente garantito, trova un limite nel divieto di espressioni gratuite, volgari e offensive che travalicano la finalità di pubblico interesse e si risolvono in attacchi personali diretti a colpire la figura morale del soggetto criticato. Pertanto, l'utilizzo di espressioni come "poco incline a far rispettare le leggi", "scelte scellerate", "vergogna" nei confronti di un pubblico ufficiale, quali il Sindaco, eccede il legittimo esercizio del diritto di critica e integra il reato di diffamazione, in quanto tali locuzioni, per il loro significato oggettivo e sociale, risultano inutilmente offensive e dileggianti della persona, anziché dirette a una critica argomentata su questioni di pubblico interesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. DE BERNARDINIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. DI. DETTO "DI. " N. (OMESSO);

avverso SENTENZA del 16/05/2008 CORTE APPELLO di PERUGIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARROZZA ARTURO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'ANGELO Giovanni che conclude per l'annullamento senza rinvio per prescrizione;

Udito il dife…

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